Espressione e confronto di idee

Immigrazione e territorio

Lo struzzo

In questi giorni sento inquietudine in corpo.

E’ sempre più insistente la voce che sia questione d’ore: i ragazzi africani che da quasi tre anni vivono a Borgo vicino alla stazione saranno trasferiti altrove. Allora Salif, Mohammed, Kebba e tanti altri che hanno frequentato per anni la nostra scuola se ne andranno. Non faccio tante domande e del resto loro hanno poca voglia di parlare di questa cosa. Molti hanno già smesso di venire a lezione e qualcuno non verrà neanche a salutarci.

Ho letto che con la riduzione dell’importo dei bandi dei CAS della Prefettura, le gare sono andate quasi deserte e dal 1° luglio molti richiedenti asilo non avranno più il posto nella Provincia di Firenze e saranno indirizzati verso luoghi di raccolta di tante persone che consentano una gestione più economica di questo servizio di alloggio e vitto (e non altro).

E’ una cosa che ci interessa? Facciamo finta di niente?

Solo le organizzazioni dell’accoglienza, gli operatori che perderanno il lavoro si agitano un po’, ma neanche tanto.

E gli altri? Noi?

Non so bene, ma mi risulta che in Mugello la stampa locale non ne parli: fecero diversi articoli allarmati all’arrivo degli stranieri, ma fortunatamente non hanno il coraggio di scrivere del sollievo per la partenza. O forse tengono nascosta la loro malinconia per la separazione!

Le istituzioni (Comuni, Parrocchie) non sanno o fanno finta di non sapere. Sto cercando disperatamente nei programmi elettorali delle numerose liste se ci sia qualche segno di attenzione a questo argomento, ma per ora non l’ho trovato.

Le aziende che hanno utilizzato manodopera a buon mercato non hanno timori al riguardo, hanno la sicurezza di poter sostituire i lavoratori che mancheranno con altri anche con minori pretese.

E noi? Noi facciamo la scuola, facciamo già abbastanza, molto più di tanti altri. Noi ci siamo; e continueremo a esserci, forse. La nostra scuola è nata ed è cresciuta anche perchè l’insegnamento dell’italiano nei CAS non funzionava al 100% e forse neanche al 50%: quanti dei quasi 35 Euro/giorno per ospite sono stati spesi dai CAS per questo scopo? Mi risulta che un corso CPIA di italiano abbia una tariffa di 30 Euro/anno, se non meno per eventuali convenzioni speciali.

Non ho competenza per stimare il costo dell’assistenza psicologica e legale, ma nel complesso sento stonato l’attuale slogan dei gestori CAS: ‘non siamo albergatori, non siamo secondini’.

Ma voglio andare oltre gli interessi forse legittimi dei gestori CAS. Parlo dell’interesse delle comunità, dei territori, della nazione.

Le scelte del Governo Lega-5Stelle vanno in verso opposto a quello che ritengo l’interesse comune, ma al momento non ne possiamo prescindere; finchè non l’abbiamo sostituito con un altro migliore o non gli abbiamo fatto cambiare idea, sui suoi binari bisogna viaggiare. La sua logica, a volerne parlar bene, è questa: 1) si cerca di limitare l’arrivo degli stranieri, perchè c’è una soglia finita nella capienza dell’accoglienza; 2) non si può negare un’ospitalità minima a chi richiede asilo, ma finchè non si è accertata la validità della richiesta non si possono sprecare risorse per aiutare persone straniere che dovranno essere rimpatriate, anche nel loro interesse, per non alimentare false speranze; 3) si investe nell’integrazione degli stranieri ‘accolti’. Tutto ciò starebbe in piedi, pur in questo esame accondiscendente, se non fossero perverse le premesse (causa di morti e sofferenze, livello falsato della soglia di tolleranza) e ci fossero le volontà e le capacità di discernere velocemente e correttamente le richieste, di rimpatriare i non aventi diritto, di integrare gli accolti.

Ma torniamo a noi, a Borgo San Lorenzo e al Mugello: va bene a tutti che i CAS chiudano e i loro espiti vengano prima trasferiti e poi forse dispersi? Ho l’impressione che la grandissima maggioranza a questa domanda risponderebbe: “Sì, meglio che qui rimangano solo gli ospiti dello SPRAR, più regolari; magari continuiamo a tollerare i nigeriani che chiedono l’elemosina davanti a forni e bar, qualche centesimo e qualche sorriso glielo possiamo dare, ma non possiamo permetterci ulteriori generosità. Se le cooperative e la Prefettura ci fanno il favore di allontanare questi ragazzi dalla nostra vista non abbiamo neanche più il problema di mantenere le nostre promesse ‘non lasceremo nessuno in mezzo alla strada’ ‘un lavoro prima o poi lo troviamo’ ‘un corso di formazione gratuito … certo’”.

Da chi potrebbe venire invece una proposta del genere: “Cooperativa X, hai detto che non ti sembra giusto che sia dato solo vitto e alloggio ai tuoi ospiti? Non ti preoccupare, partecipa alla gara della Prefettura e vincila, mantieni il tuo servizio, dignitosissimo, di ‘albergatore’ ed al resto ci pensiamo noi. Possiamo fare in modo che i servizi sanitari ai tuoi ospiti siano correttamente disponibili, che l’assistenza burocratica e legale sia assicurata, che i corsi di italiano ci siano e siano frequentati da tutti. Ovvero quel che ci sembra giusto che ci sia e che non viene pagato dal Governo e dalla Prefettura, facciamo in modo che ci sia, per te a costo zero”

Chi sarebbe in grado di gestire un servizio di supporto come questo? Il Comune, il Progetto Accoglienza, l’ARCI, la Parrocchia, la Misericordia, la Caritas? Sì, se lo volessero, con piccoli numeri e con l’aiuto del volontariato ciascuno di questi Enti o un’Associazione fra alcuni di loro, magari con l’aiuto del volontariato, lo potrebbe fare. E potrebbe trovare anche i soldi per coprire le spese, p.es. con sottoscrizioni popolari e partecipazione a bandi (v. esempio ZonaFranca). Una cosa un po’ difficile, politicamente rischiosa (ma con più rischio, più possibilità di gran successo!), ma che potrebbe essere ben vista da tutti, anche da Salvini ‘perché c’è molte gente che accoglie per guadagnare, non perché glielo dice il buon Dio..’ .

Bisognerebbe telefonare a Domenico Lucano o al Papa per sentire se ci possono dare dei consigli. Altri a cui chiedere io non ne ho in mente. Voi?

Ho scritto quasi mille parole, ma l’inquietudine non è passata.

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Vasco
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Vasco

Che bello leggere queste parole: esaustive e lucide, per questo soddisfacenti. Il contenuto secondo me descrive bene la realtà e “tira” con brio verso un’idea di soluzione. Il vero problema, del quale tu accenni nel testo, è l'”avvitamento” della popolazione “a favore di un’accoglienza”‘.. che non sa più che pesci prendere, dopo che per un quinquennio pareva si tentasse di costruirci sopra qualcosa, senza troppo chiedersi cosa… la “storia” degli immigranti è diventata la spada di Damocle italiana sull’Europa … e credo sarebbe necessaria una revisione generale di vari, ampi concetti … (vedi Europa). …oppure le associazioni “resistenti” (in clima… Leggi il resto »