Espressione e confronto di idee

Immigrazione e territorio

INCONTRO 13/02 TAVOLO N. 6 (IMMIGRAZIONE) DI BORGOANCH’IO

Anche mercoledì 13 febbraio 2019 diversa gente all’incontro nella Saletta Pio La Torre.

Quasi tutti addetti ai lavori (SIPROIMI, Progetto Accoglienza, Scuola Penny Wirton, CPIA, Assessora Becchi). Piuttosto assenti i cittadini non coinvolti direttamente ma anche altre persone attive nel settore (p.es. Associazione OLTRE, operatori CAS, Unione Comuni, ..).

La promessa mailing list del Tavolo non era stata messa a punto in tempo e non era stato inviata da SIPROIMI prima della riunione la promessa informazione sulla struttura dell’accoglienza in Mugello.

Comunque la prima parte della serata è stata dedicata all’illustrazione di 8 pagine con foto  messe a punto da SIPROIMI con l’aiuto di Serena di Kontatto, sul SIPROIMI stesso e su un glossario ripreso da Open Polis. [NDA: 1) il fascicoletto parla solo di SPRAR e non di tutto il resto (p.es. CAS); 2) ho l’impressione che gli Enti Locali – Unione Comuni Mugello– si disinteressino troppo dello SPRAR, appaltando in toto le competenze agli Enti gestori, senza dare indirizzi, fare proposte ed effettuare controlli sostanziali]

Paola Coppini ci ha ricordato, consegnandoci un Appunto di due pagine , alcune criticità indotte dalla Legge 132/18, in particolare smontando la speranza della ‘retroattività’, smentita dalla prassi della Questura di Firenze.

Alcuni hanno continuato a ricordare episodi e atteggiamenti xenofobi nel nostro territorio. [Io insisto a non comprendere fino in fondo la ragione di questa sottolineatura in questo ‘gruppo di lavoro’: che bisogno ce n’è, anche se ciò è (fosse) vero?].

Mi è sembrato, e l’ho anche detto facendo arrabbiare più d’una, che stiamo concentrando troppo l’attenzione sugli ospiti SIPROIMI, pensando che quello sia ‘il problema’ dei migranti nel Mugello. Ma ci sono anche gli ospiti dei CAS, gli stranieri che hanno ottenuto la protezione e vivono per conto loro e gli stranieri che hanno perduto la protezione e risultano quindi irregolari, senza documenti. E, se ci vogliamo limitare davvero alle criticità evidenziate da SIPROIMI, dobbiamo parlare di circa 30 persone che hanno il permesso umanitario e che via via lo dovranno trasformare in permesso di lavoro (minimo 20 ore settimanali) se vorranno rimanere nel Mugello e/o in Italia [altri requisiti se ho capito bene Passaporto e alloggio]. Mi sono permesso di dire che questo mi sembra un ostacolo superabile, se insieme ai professionisti del settore riuscissimo a far collaborare anche la comunità (Associazioni, Istituzioni, Partiti, Sindacati e Imprenditori + 60.000 cittadini), in particolare se mirassimo a far rientrare nei benefici dell’azione tutte le persone meritevoli di supporto, sia italiane che straniere.

Allo scopo, un primo nucleo per questo processo virtuoso potrebbe essere formato proprio da almeno alcuni componenti di questo Tavolo interessati ad allargarsi ad altre componenti, superando magari divisioni ‘politiche’, divergenze di vedute e vecchi rancori.

Anche se non c’è stato molto tempo per parlare delle cose da fare tre spunti importanti sono venuti fuori:

Luigi ha parlato della proposta di un prete dell’Alto Mugello che incoraggia i proprietari di case della sua zona a ospitare famiglie straniere, magari seconde case affittate per tutto l’anno a prezzi convenienti, invece che (non) affittate a prezzo elevato per un solo mese.

Arianna ha parlato dell’esperienza dell’Associazione per Housing sociale, anche per immigrati, trasformatasi poi in cooperativa di lavoro per il recupero, l’uso e l’affitto di edifici pubblici restaurati a propria cura, con il sostegno della finanza Etica.

Nicolò ci ha invitati all’incontro dell’Associazione Oltre di venerdì 15 per il progetto ‘Migranti in Famiglia’

 

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Vasco Teodori
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L’impressione dall’esterno è di una specie di slogan pubblicitario per comunicare (sedicenti) impegni, che non esistono, e questa rimarrà ancora per un po’, diffusamente, la linea della “politica” (amministrativa E PURTROPPO nazionale, credo io). Spicca l’assenza di una comunicazione aperta e pubblica alla società delle realtà attori sul campo – (la mailing list?). Non penso che manchi, senza che ciò indiichi chiaramente 1) disinteresse concreto oppure 2) la politica di “sssh…che mon si sparga la voce”… per le stesse paure di fondo di eccessive responsabilità/disobbedienze della politica stessa. Colpisce anche che il tavolo (come sottolineato) sia disertato da popolazione e… Leggi il resto »

Vasco Teodori
Member

(Sull’housing sociale intendo in particolare che credo di fondamentale importanza che chi entra nelle case giri, e cambi dopo un po’, dimodoché esisterebbe una certa “verifica” plurale” sulla realtà in cui lo straniero entra, CERTAMENTE POTENZIALMENTE PIU’ NOCIVA A LUI, CHE ALL’OSPITANTE!)

Vasco Teodori
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sembra dominare un’ottica della serie “Noi offriamo a condizione che…”, quando in realtà andrebbe rivolto uno sguardo dentro, dicendo “Dovremmo inventarcelo, qualcosa da offrire, perché non c’è”… L’unica ottica che – a mio parere – mette in buona posizione per fare “accoglienza” – qui.